Nova Siri: il paese nel cuore della Siritide magnogreca
Il Comune di Nova Siri è situato lungo la fascia costiera all’estremo lembo meridionale della Piana di Metaponto, tra il confine calabro e il comune di Rotondella. Confina con i comuni di: Canna (CS), Rotondella (PZ), Valsinni (PZ), Nocara (CS) e Rocca Imperiale (CS). Fonti documentarie attestano che l’antica ‘Bollita’ faceva parte della Siritide, una antica regione della Lucania centro-meridionale che corrisponde all’attuale territorio occidentale del metapontino, compreso tra i fiumi Sinni, Cavone e Agri, la cui capitale era la opulenta Siris, una delle più antiche città ellenistiche fondata intorno al 675 a.C. sulla foce del fiume Siri (attuale Sinni), che venne distrutta da Crotone e dalle colonie limitrofe di Sibari e Metaponto (560-550 a.C.). I superstiti si rifugiarono su di un colle dove sorgeva una necropoli sirita e qui i romani edificarono un "Castrum boletum", cioè un "accampamento fortificato", da cui le denominazioni "Boleto", "Veleta", "Bollita", sostituita nel 1871 con l’attuale Nova Siri.
Fra il XIV e il XVI secolo Nova Siri fu feudo della famiglia spagnola Sandoval de Castro, cui apparteneva don Diego, presunto amante della poetessa Isabella Morra, figlia del conte Morra signore di Favale (attuale Valsinni), con la quale aveva intrapreso una corrispondenza epistolare e che venne assassinato dai fratelli della giovane la quale subì la stessa sorte.
Il paese si suddivide tra il borgo storico, di impianto medievale, e la marina. Sul punto più alto del colle sono situati il castello medioevale, costruito intorno al IX secolo, di cui sono visibili il portale, i muri perimetrali e un torrione, e dal quale si staglia uno straordinario paesaggio che dà sulla marina fino al golfo di Taranto, e la cinquecentesca Chiesa Madre di Santa Maria Assunta - situata nel rione Porticella in cui si possono ammirare i vicoli con le caratteristiche lamie, archi intrecciati con volte a crociera - che custodisce la statua di Santa Maria delle Grazie e un coro del Settecento, una straordinaria opera in legno eseguita da artisti lagonegresi.
Un altro elemento architettonico di pregio è rappresentano dal Palazzo Settembrini (1728), costruito dalla famiglia di Luigi Settembrini, noto letterato e patriota del 1800, che ha conservato il portone d’ingresso in pietra marmorea grigia e i balconi con le mensole in pietra lavorata e le ringhiere in ferro battuto.
In Contrada Sulla, fuori dal centro abitato, sorge la Cappella della Sulla, costruita intorno alla fine del 1600 come oratorio extramoenia che custodisce la statua della Vergine Maria e della Madonna della Sulla.
La marina, la cui costa è ammantata del profumo degli eucalipti, è invece caratterizzata dalla presenza della Torre Bollita, una costruzione cilindrica eretta nel 1520 per volere del vicerè di Napoli Pietro De Toledo per la difesa contro le incursioni dei Turchi. La torre è detta anche torre ‘cavallara’ poichè ospitava le guardie regie a cavallo che avvisavano i coloni quando scorgevano le navi nemiche, e proprio nei pressi della torre sono stati ritrovati una necropoli ellenistica e, non lontano, in località Cugno dei Vagni, i resti di una villa imperiale, anticamente soggiorno termale, ora zona archeologica, oltre ad alcune vasche sempre di origine romana, in località Sant’Alessio.
La spiaggia di Nova Siri è l’habitat ideale per la tartaruga marina “Caretta Caretta”, una specie protetta in via di estinzione che qui viene a deporre le uova.
Nel caratteristico centro storico di Nova Siri sono state girate alcune scene del film Basilicata Coast to Coast, del regista e attore lucano Rocco Papaleo, mentre le spiagge di Marina di Nova Siri sono state la location prescelta da Francesco Rosi per il suo “Tre fratelli” (1981).
La tradizione enogastronomica novasirese annovera “U’ Pastzzott”, un calzoncello di sfoglia dolce, preparato nel periodo dell’avvento, a base di farina, acqua, uova, strutto, zucchero, liquore bianco, agrumi, ceci, mandorle, miele, cannella e cacao amaro.
355 m s.l.m.
6776 abitanti
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Maratea
Maratea è in posizione dominante sul Golfo di Policastro. Il centro abitato è abbarbicato sul versante settentrionale del Monte San Biagio, incorniciato dal fitto Bosco dei Carpini.
Trecchina
L'antica Triclina si sviluppa tra lo sperone roccioso del castello, a strapiombo sul fiume Noce, e il borgo adagiato su un terrazzo lacustre pleistocenico pianeggiante.
Rivello
L'antica città lucana di Sirinos che domina la Valle del Noce, fortificata dai longobardi, è da sempre luogo amato e raccontato da scrittori e artisti.
Lagonegro
La città che guarda al Massiccio del Sirino e alla costa di Maratea, con le sue ripide scalinate e i vicoli che risalgono verso il castello feudale
Nemoli
Il borgo al centro della Valle del Noce, circondato dai boschi che incorniciano il meraviglioso Lago Sirino, residuo di un grande bacino pleistocenico.
Lauria
Lauria è il paese più popoloso della Valle del Noce. Il centro abitato si compone di due rioni: quello superiore, il "Castello" e quello inferiore, detto il "Borgo".
Latronico
Latronico è la città del benessere dove, in località Calda, sgorgano le celebri acque termali. Il centro abitato è protetto dalla mole rocciosa del Monte Alpi.
Episcopia
Episcopia domina la valle del Sinni e le sue origini risalgono all'epoca bizantina quando fu fortificata con i due torrioni e il Castello che tutt'ora connotano il centro abitato.
Fardella
Sorto intorno alla fine del XVI secolo, Fardella si trova in una vallata del Parco Nazionale del Pollino circondata da fitte aree boschive.
Chiaromonte
Situato in un'area abitata sin dall'Età del Ferro, il centro storico di Chiaromonte è stato fortificato a partire dal medioevo a guardia della valle del Sinni e del Serrapotamo.
Senise
Uno dei principali centri abitati del Parco del Pollino, Senise si sviluppa nella valle del Sinni nel contesto dello splendido scenario della diga di Monte Cotugno.
Francavilla in Sinni
Francavilla sorse intorno alla Certosa di San Nicola, in un contesto ambientale e naturalistico di grande pregio tra zone montane e medie colline.
San Costantino Albanese
Il casale di Shën Kostandini fu fondato da comunità provenienti dall'Albania nel XVI secolo: la lingua e le tradizioni arbëreshe sono tuttora vive.
San Paolo Albanese
È il comune più piccolo della Basilicata, arroccato in posizione dominante sulla valle del Sarmento. San Paolo è stato fondato da gruppi di profughi albanesi nel XVI sec.
Cersosimo
Cersosimo sorge a confine con la Calabria in un'area abitata sin dal IV sec. a.C. Il suo nome deriva dal monastero bizantino dedicato a Santa Maria di Kyr-Zosimo.
Noepoli
L'antica Noja, di origini enotrie e lucane, sorge tra il Sinni e il Sarmento in un paesaggio suggestivo segnato da imponenti pareti e guglie rocciose.
San Giorgio Lucano
Fondato nel XVI secolo ad opera di profughi albanesi, il paese sorge in collina sul fiume Sarmento in un paesaggio contrassegnato da numerose grotte tra i calanchi.
Valsinni
L'antica Favale domina la Valle del Sinni arroccata intorno al castello dove oggi il Parco letterario rievoca la breve e sfortunata esistenza della poetessa Isabella Morra.
Colobraro
Antico centro basiliano, Colobraro sorge su uno sperone argilloso che fronteggia Valsinni, intorno al castello di epoca medievale da cui si domina la Valle fino allo Jonio.
Tursi
Il paese della "rabatana" sorse in un'area densamente popolata sia dagli enotri che dai greci; un paesaggio epico a cui ha dato voce il poeta tursitano Albino Pierro.
Rotondella
Per la straordinaria posizione panoramica, Rotondella è detta il "Balcone dello Jonio": dalla sommità del paese, infatti, l'orizzonte spazia dal Pollino alla costa magnogreca.
Nova Siri
Sorto come avamposto militare in epoca bizantina, al confine con la Calabria, Nova Siri rievoca la celebre Siris magnogreca attestata da Strabone.
