Tursi

Valli del Sinni e dell'Agri

Tursi: il paese della rabatana e di Albino Pierro

Il paese di Tursi sorge su una collina di arenaria fra i fiumi Agri e Sinni, in un paesaggio caratterizzato dalla presenza dei Calanchi, profondi solchi nel terreno dovuti ad un fenomeno geomorfologico di erosione dell’argilla, ed è circondato da dirupi definiti “Jaramme” dal poeta Albino Pierro che qui ebbe i natali. Tursi confina con i comuni di: Sant’Arcangelo (PZ), e Co­lobraro, Montalbano Jonico, Policoro, Rotondella, Scan­zano Jonico, Stigliano della provincia di Matera. 

Le origini di Tursi sono incerte: secondo alcuni studiosi sin dall’età del Ferro il territorio era abitato dagli Enotri a cui nell’VIII secolo a.C. subentrò la colonizzazione greca che probabilmente fece acquisire alla città il nome Pandosia. La tesi meglio accreditata ritiene, invece, che Tursi venne fondato dagli Arabi nel VII secolo sui resti di un’antica fortezza probabilmente eretta dai Visigoti di Alarico I per il controllo del territorio. Sorse, così, il primo quartiere che venne denominato dai Saraceni ‘Rabatana’ (termine che deriva dall’arabo ‘rabat’, borgo fortificato), un centro arroccato e inaccessibile, con intorno profondi precipizi e vedute panoramiche della valle sottostante. 

Tursi, suddiviso in vari quartieri, vanta un patrimonio architettonico molto ricco e variegato: Palazzo Latronico, il più grande del paese, caratterizzato da un ampio atrio con gradinata in pietra e da una grande torre; Palazzo Albino Pierro che oggi è una Biblioteca pubblica; Palazzo del Barone Brancalasso; la Chiesa di Santa Maria Maggiore di fondazione basiliana (X-XI sec.) che domina la Rabatana e custodisce un soffitto ligneo a cassettoni decorato da eleganti stucchi, un’acquasantiera cinquecentesca in pietra lavorata e un crocifisso in legno del XVI secolo. Suggestiva è anche la cripta (VII-VIII sec.) o Cappella De Giorgiis, che ospita il presepe in pietra (XVI sec.) di Altobello Persio da Montescaglioso e gli affreschi rinascimentali raffiguranti storie di santi attribuiti all’artista lucano Giovanni Todisco; la Cattedrale dell’Annunziata (XV sec.); la Chiesa di San Filippo Neri (1661) il protettore della città, con la sua elegante facciata barocca; la Chiesa di San Michele Arcangelo (X sec.); il Convento di San Francesco (XIV sec.), poco fuori dell’abitato, divenuto monumento nazionale; il Santuario di Santa Maria d’Anglona (XI-XII sec.), santuario mariano situato su di un colle nella frazione di Anglona, tra i fiumi Agri e Sinni, a metà strada tra Tursi e Policoro, sorto come ampliamento di un'antica chiesetta, risalente al VII-VIII secolo. La costruzione è in tufo e travertino, con all’interno pregevoli dipinti che decorano le pareti interne rimandando ad episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento, mentre all'esterno è possibile ammirare ornamenti a intagli, lesene e numerose formelle con figure di animali a rilievo di provenienza ignota. Dal 1931 è Monumento nazionale e nel 1976 divenne sede titolare della diocesi di Tursi-Lagonegro. Il 17 maggio 1999 il Santuario è stato elevato a Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II. L’8 settembre di ogni anno è tradizione celebrare la festa in onore della Madonna di Anglona che richiama migliaia di fedeli.

Tursi è la città natale del poeta Albino Pierro, due volte candidato al Nobel per le sue poesie in dialetto natìo, a cui è dedicato il Parco letterario che tra le altre cose ospita il Museo della Poesia Pierriana, dove è esposta una mostra permanente dei dipinti degli artisti lucani Nino Tricarico e Antonio Masini, ispirati alla poesia del poeta tursitano. 

Tra i prodotti dell’enogastronomia spiccano: le arance (i partajall), in modo particolare per una varietà chiamata “Arancia Staccia”; ‘a scorz’ (P.A.T.), una tipica scorzetta caramellata a base di buccia delle arance a staccia di Tursi, zucchero e acqua; ‘Percoco di Tursi con il vino’ e ‘Percoco sciroppato’, entrambi (P.A.T.); ‘Insalata di arance a staccia’ (P.A.T.), un piatto a base di arance a staccia, portulaca (‘purchiazz’), peperone in polvere, aceto di vino rosso, olio, aglio, sale. 

Tursi: Santuario Maria Santissima di Anglona
Altitudine
Popolazione

210 m s.l.m.

4706 abitanti

Cammino
Ciclovia


T.15: Tursi-Rotondella

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